Calcolare la giusta temperatura dell’acqua per avere una temperatura ottimale di fine impasto.
La temperatura di ogni impasto lievitato contiene microrganismi viventi ( lieviti e batteri viventi), di conseguenza, la temperatura dell’impasto deve essere idonea al loro metabolismo. La temperatura ottimale per la moltiplicazione delle cellule del lievito è + 25 – 30 °C. Le cellule del lievito cominciano a moltiplicarsi già al momento dell’impastamento. Quindi per favorire la loro moltiplicazione, la temperatura finale dell’impasto deve essere intorno a +25÷28 °C, più alta per gli impasti molli (hanno una temperatura finale intorno a +27 °C), mentre per un impasto asciutto è +23°C (anche perché,generalmente, dopo l’impastamento gli impasti asciutti subiscono un’operazione di cilindratura che porta a un loro ulteriore riscaldamento). Per ogni impasto è importante raggiungere la temperatura finale richiesta. Se un impasto è troppo freddo, il glutine risulterà formato in modo non completo (si dice che l’impasto “non ha forza”) , inoltre la fermentazione viene rallentata. Viceversa, un’impasto eccessivamente riscaldato avrà una maglia glutina troppo rigida e quindi parzialmente strappata, avviene inoltre la liquefazione dell’impasto (anche a causa degli enzimi più attivi) . Un impasto di questo tipo avrà una fermentazione troppo veloce e un elevato grado di acidità. Il valore della temperatura finale dell’impasto dipende da quattro fattori:- dalla temperatura dell’ambiente (dove si impasta)
- dalla temperatura della farina: di solito la farina è più fredda di 1°C rispetto all’ambiente ( se si trova nell’ambiente di lavoro), ma se proviene da un altro ambiente (dal magazzino o dal silos), la sua temperatura può essere diversa;
- dalla temperatura d’acqua nell’impasto, che deve essere calcolata;
- dal calore fornito dall’impastatrice, riportato nella seguente tabella:
i valori del riscaldamento dell’impasto provocato dall’impastatrice variano in base al modello dell’impastatrice, al riempimento della vasca e al metodo dell’impasto (diretto o indiretto)
Il maggior riscaldamento dell’impasto asciutto è determinato dalla sua maggiore resistenza all’impastatrice. Conoscendo la temperatura finale dell’impasto (che dipende dal suo tipo) e gli altri tre fattori, si può calcolare la temperatura dell’acqua per l’impasto di tre gradi corrisponde al riscaldamento dell’impasto finale di un grado.Le principali fasi di calcolo della temperatura dell’impasto e relativi procedimenti
Quindi prima di procedere al dosaggio dell’acqua per l’impasto, è importante determinare la sua temperatura che può essere calcolata usando la seguente formula: Temperatura dell’acqua = temperatura finale dell’impasto x 3 (-) Temperatura dell’ambiente (-) Temperatura della farina (-) Gradi di riscaldamento dall’impastatrice per esempio, se si ha un impasto morbido, l’ambiente è di +28°C, e un’impastatrice del tipo “a spirale”:Temperatura finale dell’impasto (+25°C) x3 = 75 – temperatura dell’ambiente (+28°C) 28 – Temperatura della farina (+27°C). 27 – Riscaldamento dall’impastatrice (+9°C) 9 = 11
La temperatura dell’acqua sarà +11 °C.
Questi calcoli derivano dal maestro Piergiorgio Giorilli, dall’applicazione di una formula ricavata da numerosi esperimenti pratici . Se la temperatura dell’acqua fosse troppo bassa, si consiglia di portarla a +4 °C. Vi suggerisco di leggere il Libro di Giorilli e Lipetskaia dal titolo “Panificando” un MUST dei libri sulla panificazione, un libro rivolto a tutti i colleghi che amano veramente la professione del pizzaiolo e panificatore, dedicandovi il proprio estro e la propria creatività